ICONA FACEBOOK   ICONA FLICKR   ICONA YOUTUBE

Summer School di Subacquea Scientifica presso l’ECCSEL NatLab-Italy di Panarea

Dopo il successo degli scorsi anni dal 19 al 27 SETTEMBRE 2018 torna la SUMMER SCHOOL DI SUBACQUEA SCIENTIFICA presso l’ECCSEL NatLab-Italy di Panarea. In collaborazione con INGV (Palermo), OGS (Trieste), Università La Sapienza (Roma), Stazione Zoologica Anton Dohrn (Napoli).

La scuola è rivolta a studenti, laureati, specializzandi e dottorandi in discipline scientifiche e ai professionisti impegnati nella gestione e nello studio del territorio e del mare.

registration_form_panarea 2017

School scientific diving Panarea 2018

Workshop: “MARE SCUOLA 4.0 – Catania e il suo mare festeggiano la scuola digitale

Il “Politecnico del mare Duca degli Abruzzi” di Catania, organizza l’evento di rilevanza nazionale “MARE SCUOLA 4.0 – Catania e il suo mare festeggiano la scuola digitale”.

L’evento, patrocinato e finanziato dal MIUR, si svolgerà dall’11 al 13 Aprile 2018 alla Vecchia Dogana – Porto di Catania.

La manifestazione si svolgerà attraverso mostre, workshop formativi, progetti e laboratori didattici, proiezioni, “vetrine tecnologiche”, buone pratiche e momenti dedicati allo sviluppo delle competenze digitali degli studenti.

L’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, con le Sezioni di Palermo e Catania – “Osservatorio Etneo”, parteciperà all’evento con uno stand espositivo in cui sarà possibile conoscere le attività del progetto RITmare. Il progetto ha come partner l’INFN – CNR – IAMC ed è svolto in collaborazione con l’OGS, e si propone il potenziamento delle infrastrutture di ricerca marina in Sicilia. Durante la manifestazione si potrà assistere ad attività dimostrative e descrittive della struttura e del funzionamento degli Osservatori Sottomarini di nuova generazione e di sensori sismici ed infrasonici per il monitoraggio dei vulcani attivi Siciliani. Inoltre, sarà possibile osservare in real-time i segnali digitali provenienti dalle stazioni della rete multiparametrica di monitoraggio e sorveglianza dei vulcani Siciliani.

“MARE SCUOLA 4.0” – Piano Nazionale, scuola digitale

locandina

INGV: 50 anni dal terremoto del Belice

Nella notte del 15 gennaio 1968, la disastrosa sequenza di scosse oltre a colpire le popolazioni dei 21 paesi coinvolti della Valle del Belice, comprendendo una vasta area della Sicilia Occidentale, fu avvertita in maniera sensibile anche nel capoluogo Palermitano, dove per l’appunto furono attrezzate tendopoli per ospitare chi per sicurezza abbandonò le proprie abitazioni. Furono allestite a Piazza Magione, nel centro storico della città, ed all’interno dello stadio di atletica leggera (Stadio delle Palme), ubicato nella periferia nord-occidentale della città, alle falde del Monte Pellegrino.

L’allora Istituto Nazionale di Geofisica (ING), oggi Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV), seguì l’evolversi della sequenza sismica attraverso una rete di monitoraggio che, rispetto alla consistenza di quella attuale, era caratterizzata da un numero molto minore di stazioni che coprivano in maniera incompleta il territorio italiano.

Quello del Belice può essere definito il primo “terremoto mediatico” della repubblica, in quanto per la prima volta i mezzi di comunicazione, a stampa e radiotelevisivi, seguirono l’evolversi degli eventi. La generale approssimazione che caratterizzò gli interventi di soccorso mise a nudo l’impreparazione dello stato ad affrontare catastrofi naturali di vasta entità.

La sequenza sismica del Belice si pone quindi come ideale momento di inizio di un lungo processo che, passando per i successivi terremoti del Friuli (1976) e dell’Irpinia (1980), ha condotto alla nascita ed allo sviluppo di quella che oggi è la moderna Protezione Civile, della quale INGV è parte integrante con competenze che riguardano il monitoraggio delle aree vulcaniche e sismicamente attive del territorio nazionale.

La distruzione generalizzata, la drammatica realtà delle baraccopoli e il lungo ed accidentato processo di ricostruzione che segui’, bloccarono un processo di rinascita economico-sociale di quel territorio avviatosi ben prima del terremoto del 1968. Tale movimento, promosso da Danilo Dolci e basato su una pianificazione dal basso, per anni aveva coinvolto pubbliche amministrazioni, sindacati e lavoratori, culminando nel 1967 nella cosiddetta “Marcia della protesta e della speranza per la pace e lo sviluppo della Sicilia Occidentale”, alla quale parteciparono intellettuali del calibro di Carlo Levi, Bruno Zevi, Lucio Lombardo Radice ed Ernesto Treccani.

A 50 anni di distanza da quella tragedia sismica il territorio del Belice, pur nella consapevolezza di stare perseguendo un cammino lungi dal potersi definire compiuto, ha saputo risollevarsi raggiungendo livelli di eccellenza in settori non solo legati tradizionalmente al territorio, come la produzione viti-vinicola ed olivicola o l’eno-gastronomia, ma anche nell’offerta culturale da parte delle diverse realtà operanti nel comprensorio belicino.
L’istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia è parte attiva di questo processo in corso, promuovendo da anni attività di ricerca e monitoraggio specificatamente finalizzate alla migliore comprensione dei meccanismi che governano la sismicità della Sicilia Occidentale, nella consapevolezza che la conoscenza è l’elemento fondante di ogni attività di mitigazione dei rischi naturali.

INGV Comunicazione: Articolo di Approfondimento

Giovedì 18 gennaio, secondo workshop – “Acustica Sottomarina nei mari della Sicilia”

Giovedì 18 gennaio, secondo workshop – “Acustica Sottomarina in Sicilia”, organizzato dall’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia Palermo e l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare – Laboratori Nazionali del Sud, presso l’INGV di Palermo, via Ugo La Malfa n.153.

Dall’inizio degli anni 2000, grazie a progetti nazionali, regionali ed europei (NEMO, KM3NeT, EMSO-Medit e SMO), sono stati installati rilevatori abissali dotati di sensori acustici, ottici e ambientali per lo studio dell’astrofisica delle particelle (progetto KM3NeT) e di l’ambiente marino. Le tecnologie all’avanguardia sviluppate dall’INFN e dai suoi partner per la realizzazione della rete e degli osservatori hanno permesso i primi studi a lungo termine sull’ambiente marino profondo del Mar Ionio con una varietà di linee di ricerca, e in particolare su: acustica subacquea, biologia marina ed ecologia e oceanografia.

Con il progetto NEMO-OvDE è stato possibile fornire per la prima volta l’opportunità di monitorare le diverse sorgenti acustiche sottomarine, in un ampio intervallo di frequenze. Sono stati quindi effettuati i primi studi nell’area sul rumore sottomarino ambientale e antropico, e si è reso possibile il monitoraggio acustico passivo di diverse popolazioni di cetacei presenti nell’area. In particolare, è stato possibile realizzare i primi studi sulla presenza e delle dinamiche di popolazione del capodoglio (Physeter macrocephalus, un esempio di suono registrato) e sull’attività di eco-localizzazione dei delfini (Delphinidae)…

Attività interdisciplinari marine

Applicazioni marine

Locand_Agenda_AcusticaSottomarina

Seminario – Architecture and dynamics of magmatic systems linked to basaltic volcanoes: the case of Piton de la Fournaise

Mercoledì 10 gennaio, ore 10:30 presso la sede INGV di Palermo, via Ugo La Malfa 153, il Dr. Guillaume Boudoire terrà il seminario “Architecture and dynamics of magmatic systems linked to basaltic volcanoes: the case of Piton de la Fournaise”.

Il seminario nasce da un progetto sviluppato in stretta collaborazione tra l’Osservatorio Vulcanologico di Piton de la Fournaise (OVPF-IPGP) e l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV-Palermo). Collaborano al progetto: Guillaume Boudoire, Andrea Di muro, Marco Liuzzo, Andrea Luca Rizzo, Sergio Gurrieri, Fausto Grassa, Nicole Metrich, Vittorio Zanon.

Locandina Guillaume Boudoire